Tra sogno e realtà: storia di un trionfo

Binocolo puntato
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Immagini di un trionfo. Gioia, commozione, lacrime. Frammenti colti al volo, dall’alto della tribuna di Agnano, appena esplosa in un boato per la vittoria di Zacon Gio nel Lotteria 2020. Nella Corsa. Nella sfida fra i più forti cavalli del mondo. Contro quel francese (di proprietà italiana) che dall’alto della sua incredibile suite di vittorie, pareva quasi imbattibile. Invece… Zacon Gio era un brutto anatroccolo da puledro, è diventato poi campione lo scorso anno, ma in questo 2020 aveva faticato a ritrovarsi. Non era diventato un brocco, ma sembrava aver smarrito quella scintilla che differenzia l’atleta normale dalla superstar, quella che segna la linea di confine. È stato il Lotteria dei campioni. Una corsa stupenda, che non ha bocciato Face Time Bourbon che era e rimane probabilmente il numero uno assoluto del ranking mondiale. Lui può vincere dal miglio ai 3000 metri, in pista da 1.000 così come a Vincennes. Ma non è di un altro pianeta rispetto a Zacon, al compagno Vivid e forse neanche a quel Vernissage che ad Agnano nella finale è stato troppo brutto e troppo nervoso per essere del tutto vero. L’Italia che trotta esce dal Lotteria di Agnano con un trionfo, ma anche con la consapevolezza di essere qualcosa di speciale. Lo hanno capito i pochi che hanno potuto arrivare a Napoli per assistere allo scontro epico. Lo hanno capito anche i media, che hanno dato giustamente spazio all’impresa di Zacon. Un’impresa che può essere raccontata attraverso tante storie, quella del cavallo, quella dei suoi uomini, quella di una corsa che riesce a scatenare la fantasia. È il fascino unico del nostro mondo, di un settore troppo spesso preda di giochi di potere ma capace di dimostrare con i fatti di essere un’eccellenza assoluta nel mondo. Lo ha dimostrato Zacon, lo hanno dimostrato anche i tre che a San Siro galoppo hanno battuto gli stranieri. Cosa ci manca? Solo un po’ di tranquillità e di rispetto.